Il dritto moderno? Parliamone

Come deve essere il dritto moderno? Quali sono i segreti per eseguirlo? Ho un’apertura “stile ATP”? by FEDERICO COPPINI

Le caratteristiche fondamentali alla base dei dritti ben eseguiti sono: una buona preparazione e una buona estensione nel movimento che porta all’impatto con la palla (forward swing).

Il mondo del tennis sembra ossessionato da queste domande:

– come deve essere il dritto moderno?

– Il mio è così?

– Quali sono i segreti per eseguirlo?

– Ho un’apertura “stile ATP”?

– Lascio andare abbastanza il polso alla fine dell’apertura?

– Uso l’effetto “lag and snap” (con il polso che si rilassa all’indietro e poi si spezza)?

– Al momento dell’impatto il mio braccio è abbastanza dritto?

– Il mio finale è come un lazo sopra la testa?

A mio parere il dritto moderno è un dritto che ha tutte le caratteristiche migliori dei dritti dei top player del momento. Le innovazioni tecniche di esecuzione, la diversità di impugnature e le nuove corde hanno creato un incredibile numero di varietà di dritti tra i giocatori professionisti. Questo colpo può raggiungere i 160 km/h e superare i 3000 rpm di spin.

Ma la maggiore velocità delle racchette che genera questo aumento di potenza si basa su alcune caratteristiche fondamentali, che si sono recentemente evolute verso una maggiore efficacia nei diversi stili.

Queste caratteristiche hanno dato origine a miglioramenti più significativi rispetto al passato e si pongono anche in misura maggiore rispetto ai decenni precedenti come esempio da emulare da parte dei giocatori di ogni livello. La vera sfida è identificarle all’interno della varietà del gioco moderno e metterle in pratica a seconda dell’età e delle capacità di ogni giocatore.

Quali caratteristiche fondamentali del tennis moderno possono avere in comune questi due dritti?

In realtà molti degli elementi tecnici “segreti” che i giocatori fanno di tutto per riuscire a riprodurre, vengono eseguiti in modo del tutto naturale quando le basi tecniche sono buone. Purtroppo molti giocatori cercano di ricrearli in modo artificiale, trascurando così quello che conta davvero. Questo significa che la maggior parte delle complesse domande che i giocatori fanno sulla meccanica interna sono irrilevanti o controproducenti.

In questo articolo osserveremo due ottimi dritti dal punto di vista tecnico; sono di due giocatori amatoriali che giocano tornei nazionali.

Apparentemente questi due dritti non potrebbero sembrare più diversi l’uno dall’altro. Il primo è di Ken, un buon giocatore di circolo e di tornei regionali, che usa un’impugnatura eastern, una neutral stance e un finale semplice, verticale con la racchetta dritta. L’altro è di Ash, un giocatore più alto in classifica, con un’impugna molto più estrema, una semi-open stance, una grande rotazione in avanti della spalla e un finale a tergicristallo.

Si potrebbe definire il primo un dritto classico e il secondo un dritto moderno. Ma io credo che entrambi abbiano degli elementi di tennis moderno e caratteristiche che in comune con i migliori tennisti.

Quali sono le caratteristiche fondamentali dei grandi dritti moderni?

Scopriamo la rotazione dei professionisti

Quando ho iniziato a insegnare a giocare a tennis credevo che nel dritto, durante la rotazione delle spalle, il braccio opposto (il sinistro) dovesse puntare dritto in avanti verso l’avversario; a quei tempi era il modo in cui solitamente si insegnava.

Nel 1997 abbiamo fatto la prima serie di filmati ad alta velocità agli US Open ed è cambiato tutto. Rivedendo i video con alcuni coach, siamo rimasti tutti stupiti nel notare che il braccio sinistro veniva portato proprio davanti al corpo e indirizzato verso la linea laterale (destra), non più verso l’avversario.

L’avevamo avuto davanti agli occhi tutto il tempo, ma non l’avevamo notato fino a quando abbiamo guardato i filmati ad alta velocità di giocatori come Andre Agassi e Pete Sampras, un fotogramma alla volta. Negli ultimi 20 anni ogni top player che abbiamo filmato usava una qualche versione di questo tipo di movimento del braccio sinistro.

Ma abbiamo notato anche qualcos’altro: la distensione del braccio sinistro faceva parte di un insieme di movimenti più complesso. L’apertura era creata principalmente dalla rotazione del corpo. Le spalle ruotavano di almeno 90 gradi rispetto alla rete. Tenevano il piede esterno o destro in semi open stance. Ma la forma dell’ apertura (back swing) era diversa e personalizzata, secondo quello che Nick Saviano ha chiamato “una questione di stile”, qualcosa di minore importanza rispetto alla rotazione del corpo, che ho iniziato a chiamare “rotazione completa” o “rotazione ATP”.

Una rivelazione dei filmati ad alta velocità: la distensione del braccio sinistro

L’apertura verso l’esterno

L’altra innovazione è arrivata con il grande lavoro rivoluzionario di Brian Gordon. Quello che ha scoperto Brian è stato che, sebbene un dritto di alto livello poteva essere colpito con un’apertura di varie forme e ampiezze, si poteva dare molto più potenza al colpo con un’apertura esterna compatta, simile a quella di Andre Agassi e Roger Federer, con il braccio dominante che resta a destra.

Secondo Brian, Federer è l’esempio perfetto. La sua mano si muove verso l’alto e all’indietro in leggera diagonale verso l’esterno. La faccia della racchetta viene leggermente inclinata in basso verso il campo alla fine del movimento. Brian Gordon la chiama “apertura ATP”.

Secondo lui, questo tipo di apertura permette ai muscoli della spalla di generare una grandissima forza. L’apparente contraddizione è che stiamo parlando di un movimento minimalista. Più potenza con meno movimento. Brian ha anche scardinato un altro dogma dell’insegnamento “vecchia scuola”, ossia che l’apertura dovesse essere circolare e che la velocità della racchetta sarebbe aumentata con l’aumentare dell’ampiezza del movimento.

Ho provato ad eseguire questo tipo di apertura e ho notato subito la differenza; da quel momento ho iniziato a insegnare questo concetto ai miei allievi. Ma non sono rigido riguardo la forma e l’ampiezza dell’apertura e riguardo a quanto debba essere laterale, soprattutto con i giocatori di basso livello.

Primo punto in comune

Questo movimento compatto verso l’esterno è una delle caratteristiche “moderne” che ha in comune con i dritti di Ken e Ash. Osservate come l’apertura di Ken vada all’indietro e leggermente verso l’alto. Vedete che la faccia della racchetta è leggermente chiusa o inclinata verso il basso.

Guardate le spalle che ruotano di circa 90 gradi. Osservate la posizione della gamba destra e la rotazione nella parte del corpo sopra il ginocchio. Guardate il braccio sinistro che si allunga proprio davanti al corpo verso la linea laterale. Sia la mano che la racchetta sono a destra.

Ora osservate gli stessi elementi nel filmato di Ash. La rotazione della spalla supera i 90 gradi. Ruota in una semi-open stance con il peso sulla gamba destra. Il movimento di apertura è leggermente più alto ma sempre compatto con la faccia della racchetta leggermente inclinata verso il basso. Anche la sua mano è sul lato destro del corpo.

Quali sono invece le differenze? La prima è una questione di gradi. Ken ha più di 60 anni, mentre Ash ne ha circa 30 e ha una rotazione più marcata e più potente delle gambe. Ruota leggermente di più anche con le spalle. La seconda differenza è l’angolo del manico della racchetta che dipende dalla diversa impugnatura. Ken ha una classica Eastern con il palmo della mano dietro il manico. Questo significa che il manico viene rivolto all’indietro. Ash ha un’impugnatura decisamente semi-western e quindi tiene la maggior parte della mano sotto il manico. Ciò significa che il palmo angola in modo naturale la racchetta. Entrambi i tennisti hanno gli elementi della rotazione di un giocatore professionista.

Ken: rotazione completa, gamba esterna che gira, braccio sinistro disteso, apertura esterna

Swing in avanti (chiusura)

Se osserviamo l’altra caratteristica (lo swing in avanti), sembra esserci un’enorme differenza tra i due giocatori.

Ken solitamente accompagna la palla in “neutral stance”. Entrambi i piedi sono dentro il campo. Il piede anteriore è completamente appoggiato e alza la punta del piede posteriore. Questo è perfetto per il tipo di palle che solitamente riceve quando gioca, palle che normalmente non rimbalzano molto sopra l’altezza del girovita.

La rotazione in avanti di Ken è di circa 90 gradi e il movimento finisce con le spalle parallele alla rete. Nel momento dell’impatto le spalle sono circa a 45 gradi rispetto alla rete. La faccia della racchetta rimane fondamentalmente verticale rispetto al campo fino a quando non si distende, un classico movimento Eastern. La sua torsione rallenta il movimento mentre sale e supera la spalla.

Ash colpisce in “semi-open stance”. I suoi punti di contatto contro quasi tutti gli avversari sono generalmente più alti: dalla metà del petto alla spalla. Solitamente esce dal campo con uno o entrambi i piedi.

Al momento del contatto con la palla le sue spalle sono parallele alla rete e la sua spalla posteriore continua a ruotare fino quasi a rivolgersi verso la rete, compiendo una rotazione totale che sarà quasi il doppio di quella di Ken, cioè di circa 180 gradi.

Il movimento di Ash è solitamente a tergicristallo, con il piatto corde che ruota completamente: passa dall’essere rivolto verso la linea laterale destra al momento dell’impatto, all’essere rivolto verso la linea laterale sinistra quando il braccio si stende. Il movimento finisce attorno alla spalla, non sopra.

Ash: rotazione completa, rotazione della gamba esterna, distensione del braccio sinistro, apertura esterna

Cosa hanno in comune?

Ci sono molte ovvie differenze nel movimento in avanti verso la palla. Ma ci sono anche delle caratteristiche comuni? La risposta è sì. Una è davvero significativa. Sto parlando dell’altra caratteristica fondamentale davvero “moderna”. Si tratta dell’estensione dello swing in avanti.

Lo swing di tutti i dritti ben eseguiti, a qualsiasi livello, si allunga verso la palla prima della rotazione. Questo indipendentemente dalla posizione delle gambe, della rotazione del corpo, dal movimento a tergicristallo e dal movimento a spirale.

Questa è la caratteristica fondamentale che condividono Ken e Ash: l’estensione. Gli elementi da verificare sono semplici. Il polso arriva circa ad altezza occhi. La mano dominante arriva più o meno fino al lato sinistro del busto. Fondamentale è la distanza. Normalmente restano almeno 60 centimetri tra la racchetta e il busto.

Perché tutto ciò è così importante? Come abbiamo già visto negli articoli precedenti, la racchetta si muove lungo un arco tridimensionale. L’estensione è ciò che mantiene questo arco vicino alla traiettoria del colpo e sfrutta al massimo la velocità della racchetta.

La flessione del gomito

Notate quest’altro aspetto in comune. Il gomito flesso al momento dell’impatto con la palla. Come faceva Agassi. L’entità della flessione varia leggermente a seconda dell’impugnatura: solitamente più l’impugnatura è estrema (tipo semi-western o western) più accentuata sarà la flessione. Ciò significa che il braccio sarà meno flesso per Ken, un po’ più flesso per Agassi e ancora di più per Ash.

Sì, Federer, Delpo, Hyeon Chung, Nadal e altri hanno le braccia distese. Brian Gordon ritiene che questa impostazione del braccio sia la più potente e la più efficace ad alti livelli. Ma recentemente ha spiegato come davvero pochi giocatori abbiano la capacità di colpire in questo modo.

Non voglio dire che non dobbiate provare a tenere il braccio disteso, può darsi che siate tra i pochi dotati di questa capacità. Ma lavorando con questi due atleti, ho capito che gli aspetti importanti che avevano in comune erano assolutamente più rilevanti.

Quindi quale stile preferisco? Entrambi. Mi piace iniziare a insegnare a giocare a tennis con l’impugnatura Eastern, l’apertura esterna, e un movimento in avanti semplice come quello di Ken.

Ma quasi tutti i giocatori che salgono di livello e continuano a fare tornei, tendono sviluppare elementi tecnici simili a quelli di Ash. Tra i due estremi c’è molto spazio per vari tipi di crescita.

Ash ama il gioco aggressivo, cerca subito il vincente. Il suo dritto arriva a più di 130 km/h. Sa creare molto spin e gestire velocità e spin dell’avversario.

Ken è un giocatore dilettante di successo (3.5). Le sue palle arrivano attorno ai 100 km/h e sa colpire dei vincenti, ma le migliori doti del suo dritto sono precisione e continuità.

Il suo dritto è così semplice e ripetibile che non sbaglia mai. Ci sono molti giocatori del suo livello che cercano di giocare in modo più simile ad Ash. Ma immaginate di essere dall’altra parte della rete e vedere ogni palla arrivare in modo regolare spinta dal quel movimento costante e armonioso… Fino a quando uno degli avversari di Ken manda la palla fuori dal campo.

Quindi a che punto siamo arrivati parlando del dritto moderno? Abbiamo analizzato le caratteristiche in comune e ora vedremo come metterle in pratica.

Ken e Ash sono molto diversi sia per età che per livello di gioco, ma entrambi hanno un dritto efficace per via delle loro solide “caratteristiche moderne”. Dopo aver esaminato e studiato i nostri filmati, è molto entusiasmante riuscire a fare dei collegamenti e utilizzarli per l’insegnamento.